martedì 8 dicembre 2009

Ieri, il mio 8 Settembre

pubblicato il 9 Settembre 2009 da Radicalweb

Ieri è stato l’8 Settembre, data che molti considerano fatidica e cruciale nella Storia del nostro Paese. Sinceramente, non mi sono ricordato fino a tarda sera, quando la ricorrenza è stata ricordata dal coraggiosissimo compagno radicale Piero Bonano durante la consueta riunione del martedì.

Mi è parso quindi naturale interrogarmi sul perché, al di là della mia frenetica giornata lavorativa, non mi fossi soffermato nemmeno un attimo col pensiero su quel giorno, che ha segnato inesorabilmente la drammatica agonia del fascismo e la rinascita democratica dell’Italia.

Sono arrivato alla conclusione, forse un po’ apodittica e troppo personale, che l’8 Settembre non ha significato molto per l’Italia. Nel nostro disgraziato Paese, infatti, sono ben vive e presenti molte delle strutture, e delle corrotte incrostazioni, del Regime Fascista. E questo, beninteso, non dall’avvento del Cavaliere, ma, in forma già clamorosa, sin dagli anni Cinquanta, quel periodo che, Pannunzio dixit, vide l’avvento della “repubblica delle pere indivise”, ovvero di quel Regime Partitocratico (con la nascita, come di recente ha scritto Pannella, di tanti “piccoli PNF”) che attanaglia la nostra società, rendendola ingessata.

Qualche anno fa, Bersani tentò delle timidissime liberalizzazioni (non arrivando nemmeno a sfiorare corporazioni odiose come assicurazioni, banche, notai, giornalisti: si limitò a farmacie, taxi e pochissimo altro) ottenendo risultati pressocché nulli, in buona parte a causa delle resistenze, anche politiche, di quelle corporazioni stesse. Per questo, oggi l’Italia è un Paese sempre più polveroso e immobile, con una Giustizia (amministrata dalla corporazione dei magistrati e dall’Ordine degli Avvocati) ormai putrescente, come dimostrato dalle recenti inchieste radicali sullo stato delle carceri e dalla conclamata impossibilità, per un sistema giudiziario sfasciato, di gestire i milioni di processi ad oggi pendenti.

Medici, avvocati, notai, farmacisti , architetti, commercialisti, giornalisti, con i loro Ordini di fascista memoria, il sistema previdenziale burocratico e centralizzato statalmente, il clientelismo, la corruzione e il nepotismo nella politica, il rigido prevalere di uno Stato Etico (dopo la legge sulla procreazione medica assistita, è in approvazione un obbrobrioso finto testamento biologico), la criminalità e la violenza di Stato con gli omicidi politici del Ventennio, quelli del Sessantennio e la perpetua aggressione dei cittadini-sudditi (penso a chi è morto in carcere dove era detenuto per autocltivazione di marijuana o oltraggio a pubblico ufficiale), gli interventi dirigisti dell’economia sono tutte eredità del Fascismo bellamente perpetuatesi in sessant’anni di Partitocrazia.

Un regime putrido deve e dovrà necessariamente essere sovvertito da una Rivoluzione Liberale che ad oggi appare come un’Araba Fenice visibile solo a qualche folle visionario. Ma pazienza. Dicevano lo stesso, negli anni Sessanta, alla nascita della LID, quella Lega Italiana del Divorzio che, poco più di un decennio dopo, fu l’architrave di una clamorosa e frastornante vittoria liberale e laica.

Infine, voglio ringraziare l’amico Carmelo Impusino che, sorvolando sulla mia pigrizia e lentezza nel portare avanti il comune progetto di creare un’associazione di blogger e internauti di area liberale radicale (e non parlo intenzionalmente di “galassia” in quanto ci rivolgiamo anche ai “non pannelliani”), ha fatto una cosa molto radicale: se n’è fregato, si è rimboccato le maniche e ha creato questo spazio, facendomi una bellissima sorpresa. Sono sicuro che con Domenico, Umberto, Cosimo, Luigi e tutti gli altri amici radicali di Politica in Rete sapremo renderlo qualcosa di unico.

Da parte mia, siccome non ho un blog personale, posterò qui gran parte dei miei piccoli articoli, sperando che possano fornire qualche spunto di riflessione a tutti voi, che siete spesso molto più brillanti di me.

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