martedì 11 dicembre 2012

La regola di Volcker è sempre più urgente


pubblicato da NOTIZIE RADICALI


La regola di Volcker prende il nome dall’ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker che l’ha ideata e proposta nel 2008 ed è, in realtà, molto semplice: prevede una drastica limitazione al proprietary trading delle banche commerciali, cioè il divieto di comprare e vendere azioni, derivati, strumenti finanziari complessi non su richiesta di un cliente, ma come ricerca di utile in proprio. Inoltre, la regola di Volcker limita al 3% la partecipazione delle banche in hedge fund e si oppone radicalmente al concetto di banche “troppo grandi per fallire” (“too big to fail”, che è il titolo anche di un ottimo film di Curtis Hanson sulla bancarotta della Lehman Brothers).

Secondo Volcker, l’attività speculativa delle banche commerciali ha giocato un ruolo chiave nella crisi finanziaria iniziata nel 2007. Le banche commerciali sono protette dal sistema federale in caso di grave crisi perché assolvono alla funzione tradizionale di deposito dei risparmi e di erogazione di credito all'economia reale.

Nel tempo, si è andata perdendo la distinzione tra banche commerciali e banche d’affari per fare posto al modello di “banca universale” nel quale le storture sono ancora più evident. Fino a quando verrà permessa un’ampia commistione fra gestione dei prestiti o del risparmio e attività puramente speculativa, non verrà posto alcun freno al cosiddetto “azzardo morale”, in quanto le banche tenderanno sempre a comportarsi come giocatori d’azzardo, ben sapendo che i rischi, nel peggiore dei casi, ricadranno sugli Stati e quindi sui cittadini e sui risparmiatori.

Le banche d’affari, diversamente dalle banche commerciali, devono invece essere lasciate libere di speculare e di rischiare, ma anche di fallire, senza ricevere alcun aiuto pubblico.

Sostanzialmente, la regola di Volcker era già contenuta nel Glass-Steagall Act del 1933, poi abolito nel 1999 da Bill Clinton: la premessa che ha portato al crack a cui abbiamo assistito.

Barack Obama aveva presentato la regola di Volcker, ma le lobby di Wall Street non sono state a guardare e il testo della regola di Volcker si è molto complicato, a causa di eccezioni e distinguo, l’iter parlamentare è stato complesso ed è passato attraverso alterne vicende: le banche hanno tempo fino al 2014 per adeguarsi alla regola di Volcker, il cui testo definitivo dovrebbe essere pronto non prima del primo trimestre dell’anno prossimo.

Le prime dichiarazioni di Paul Volcker sono ottimiste su quanto “le nuove regole sono state efficaci. Le banche comunque hanno fermato le operazioni di proprietary trading e hanno operato ampi tagli ai rispettivi fondi hedge e di private equity. C'è un po' di ritardo e ciò rende la situazione più confusa, ma tutto sommato l'obiettivo è stato raggiunto, almeno per le operazioni più immediate. Manager e dirigenti hanno finalmente capito che questa legge deve essere seguita e penso che riusciranno a controllare i trader in modo efficace”.

Ma alcuni senatori repubblicani stanno già chiedendo di spostare ulteriormente in avanti il termine per l’attuazione della regola di Volcker che è necessaria anche in una riformulazione europea. Christine Lagarde, attuale direttore generale del Fondo monetario internazionale, ha ricordato che la funzione svolta dalle banche è un bene pubblico che non può essere lasciato al funzionamento del mercato e richiede un intervento pubblico per assicurare credito all'economia, regolamentare il settore, ridurre i rischi.

Se da un lato il ministro delle finanze francese Pierre Moscovici ha annunciato un disegno di legge contenente una sorta di regola di Volcker morbida; dall’altro, la recente crisi delle banche spagnole rende ancora più urgente una nuova regolamentazione anche in Europa.