sabato 12 maggio 2012

L’intellettuale collettivo liberale

pubblicato da LIBERTIAMO


“Intellettuale collettivo” è una dizione introdotta in filosofia da Antonio Gramsci, strettamente legata al partito operaio e all’intellettuale organico. Ma lo stesso concetto di intellettuale collettivo può essere rinnovato in chiave liberale, ritenendolo distinto e alternativo rispetto al concetto di intellettuale organico gramsciano.

L’intellettuale collettivo realizza una ricerca comune della verità e porta alla fine di una cesura netta fra intellettuale della ricerca e militante politico, prevedendo una nuova figura di intellettuale-politico-militante, come inevitabile conseguenza dell’acculturamento di un numero crescente di cittadini.

Oggi, la figura di militante politico tradizionale non è più concepibile. Nell’epoca dei social network i soggetti, gli individui non si associano più: semplicemente si aggregano secondo scelte e parole d’ordine nuove. La più celebre enciclopedia online, Wikipedia, è un esempio calzante di coscienza ed intelligenza collettiva che ha rivoluzionato il sapere. Tutti possono scrivere e contribuire, apportando modifiche e tutti possono consultare l’opera ultima: Wikipedia è la più grande opera condivisa in rete.

L’intelligenza collettiva è un particolare modo di funzionamento dell’intelligenza che supera la cognizione individuale: esiste, dunque, un’intelligenza collettiva, ovvero un’intelligenza diffusa attraverso i nuovi media, mediante i quali si possono creare sinergie inedite, condividendo conoscenze che possono essere scambiate superando tutte le distanze linguistiche, fisiche e culturali, perché messe “in rete”. I computer e internet sono mezzi in grado di aumentare non solo la cooperazione degli individui, ma anche quella delle organizzazioni collettive umane, e la connessione è un fattore preponderante: esiste dunque un’intelligenza connettiva che attraverso la rete può diventare un moltiplicatore di intelligenze.

Ed esiste, altresì, un intellettuale collettivo anche nel senso di esseri umani e computer connessi in un cyberspazio, collegando umani e computer in una maniera nuova, tale da portare l’intellettuale collettivo ad agire più intelligentemente rispetto a prima.

L’intelligenza collettiva, in tutte le sue ipotetiche declinazioni culturali, scientifiche, aziendali, sociali, politiche eccetera, è la grande sfida del terzo millennio e la risposta alla crisi delle risorse e alla complessità della globalizzazione. E’ un processo parallelo e pluricentrico. L’intellettuale collettivo è tale se riesce a risolvere i problemi in gruppo, dove ognuno ha un pezzo di conoscenza: intesa come sapere o come un proprio talento, un’attitudine, una qualità personale.

In molti hanno auspicato, anche dalle colonne di questo giornale, l’unione di tutti i Liberali italiani. Si tratta di un obiettivo ambizioso, da molti ritenuto impossibile, ma raggiungibile se i Liberali sapranno operare come intellettuale collettivo, con l’ausilio determinante del “metodo liberale”: è un salto che può avvenire grazie alla conoscenza, che porta la circolazione delle idee, proprio come, per l’appunto, un intellettuale collettivo.

“Conoscere per deliberare” è un celebre motto di Luigi Einaudi, mai come oggi attuale e da non dimenticare.

mercoledì 2 maggio 2012

L’Iniziativa radicale romana per il riconoscimento delle famiglie di fatto e delle unioni civili

pubblicato da NOTIZIE RADICALI


In queste settimane, Radicali Roma e Certi Diritti hanno promosso la campagna "Teniamo Famiglia", che si concluderà nei prossimi giorni, per una delibera di iniziativa popolare per il riconoscimento delle famiglie di fatto e le unioni civili e il sostegno alle nuove forme familiari da parte del Comune di Roma.

La delibera di iniziativa popolare depositata al comune di Roma è molto simile a quella già approvata nel 2010 a Torino e a Napoli ed ora in discussione a Milano. Viene adottata la definizione di "famiglia anagrafica", così come definita dal Regolamento anagrafico nazionale (D.P.R. 223 del 1989) in base alla quale per famiglia si intende un gruppo di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincolo affettivo coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune".

La legge, dunque, prevede già il riconoscimento e la valorizzazione della famiglia basata su vincolo affettivo al pari delle altre forme familiari; i Comuni devono considerarla in tutte le sue politiche, senza alcuna discriminazione per i diritti garantiti, l'erogazione di servizi ed i sostegni alla famiglia.

L’associazione Radicali Roma non è nuova a questo tipo di iniziative: sotto la guida di Massimiliano Iervolino, vennero già raccolte le firme per istituire il registro delle unioni civili nel comune di Roma, ma la delibera di iniziativa popolare venne bocciata nel 2007 dalla maggioranza che sosteneva il sindaco Valter Veltroni, il quale pensò bene di cedere alle pressioni di Oltretevere, indulgendo in una politica reazionaria che, lungi dall’attrarre il voto dei moderati al centro-sinistra, spalancò le porte all’avvento di Gianni Alemanno.

Il Comune di Roma dovrebbe attuare la legislazione già esistente, invece è evidente l'immobilità del Campidoglio rispetto al tema del riconoscimento delle famiglie di fatto, legami affettivi che si instaurano al di fuori del matrimonio e si connotano come convivenze stabili e durature.

Riccardo Magi, in qualità di segretario di Radicali Roma, sta coordinando la campagna con grande dispendio di energie e limitatezza di mezzi, eppure la risposta dei cittadini ai banchetti gestiti dai militanti ed allestiti sulle strade è generalmente positiva, in tutte le fasce di età e senza particolari distinzioni politiche. Si tratta di una questione fortemente sentita dalla maggioranza dei cittadini e se l’Italia è già drammaticamente in ritardo rispetto agli altri Paesi Europei, Roma arranca in confronto ad altre grandi città italiane. Accanto a Radicali Roma e a Certi Diritti, si sono aggiunti fra i promotori Sinistra Ecologia Libertà (Forum Queer e Roma Area Metropolitana), Giovani Idv, Uaar Roma, Arcigay Roma, Circolo Mario Mieli e molte altre sigle del mondo dell’associazionismo LGBT romano.

Manca, ovviamente, il Partito Democratico, ancora una volta ostaggio delle sue contraddizioni interne: se da una parte Anna Paola Concia ha meritoriamente firmato l’iniziativa, dall’altra la commissione “Diritti civili e laicità” presieduta da Rosi Bindi pare dormire sonni tranquilli. Il numero delle firme necessarie alla delibera popolare sta per essere raggiunto ed è stato creato il blog http://teniamofamiglia.blogspot.com/, che ha avuto oltre trentamila visitatori e dove tutti sono invitati a mettere la faccia mandando la propria foto e a firmare la proposta.